Investire in immobili: le migliori occasioni

Investire in immobili

È assodato che gli immobili rendano più dei BOT e, in molti casi si conferma una scelta conveniente e con maggiori introiti stando però attenti alle spese e alle tasse. È quindi tornato di moda investire nel mattone. Trainato prevalentemente dal boom degli affitti brevi che però si sta ridimensionano di molto. Quindi le occasioni di acquisto che si sono presentate sul mercato a livello di costi ha portato a riconsiderare di molto questo tipo di investimento. Tutti coloro che avevano in mente una seconda casa oppure di acquistare un appartamento in una città universitaria, magari per far studiare i figli è tornato quindi ad acquistare piuttosto che affidarsi all’affitto. Inoltre, chi ha disponibilità di spesa consistente ha iniziato ad organizzarsi in club deal (gruppi di investitori) mettendosi in concorrenza con soggetti istituzionali per acquistare immobili a reddito, uffici oppure negozi di lusso.

Sapere come investire

L’investimento negli immobili oggi può essere una scelta davvero conveniente e anche molto redditizia ma è un’attività che richiede anche una buona dose di competenza ed analisi e conoscenza del settore e delle specifiche località in termini di offerta, domanda e prezzi, ma anche di canoni e di prospettive. Dovrete quindi calcolare precisamente tutte le spese e le tasse che verranno decurtate dal rendimento, che verrà sempre indicato al lordo delle imposte (come Imu o cedolare secca) e considerando anche le spese di gestione. Gli esperti ci dicono comunque che anche considerando una decurtazione del 50% sul lungo periodo che tengono conto di questi fattori, il rendimento del mattone resta di gran lunga maggiore rispetto a quelli dei titoli pubblici che però, naturalmente, rappresentano anche un rischio di gran lunga più basso.

La redditività a decidere sull’investimento

L’investimento sugli immobili non riguarda però tutte le famiglie in maniera indistinta ma unicamente quelle che vivono nelle città più redditizie come ad esempio Bologna o Milano. Una volta avevamo la formula del genitore che acquistava casa per i propri figli nella loro città d’origine, ma questo non funziona più e i nuovi acquisti seguono la redditività del territorio e che è legata principalmente al mercato del lavoro e anche alla conseguente domanda di tipo abitativo. Quindi un mercato poco dinamico e con poca liquidità delle città più piccoli rende l’investimento davvero rischioso.

Il canone d’affitto ha registrato degli aumenti sull’ordine del 4,3% annuo. Cosa questa che fa crescere i rendimenti del mattone nel settore abitativo che arrivino fino al 6,8%. È Milano quindi a trascinare il mercato con la sua percentuali e con dei rendimenti tra i più alti considerati tutti i grandi centri italiani. Seguono poi Padova, Catania e Torino. Comunque non è tutto così rose e fiori: «In questi anni di boom i proprietari hanno capito che la spesa legata a questa formula è molto elevata – dicono da Immobiliare.it – e per questo si sta riducendo l’interesse verso questo tipo di investimento, a meno che chi acquista non abbia la possibilità di occuparsi in toto e personalmente della gestione della casa vacanza».